Le 5 fasi dello storytelling


Lo storytelling è uno strumento di marketing estremamente efficace. Come abbiamo già detto, lo scopo dello storytelling è raccontare una storia di cui i tuoi potenziali clienti sono i protagonisti. La morale della storia è la soluzione ai loro problemi che i tuoi prodotti possono offrire.

Il percorso del storytelling in 5 passi

Sebbene sia il frutto dell’immaginazione di un redattore web, lo storytelling deve essere necessariamente inserito in una struttura ben precisa. Sì alla creatività se strutturata.

Percorreremo la strada che porta allo storytelling perfetto. Anche senza avvalerti di uno o una specialista della scrittura web 😉 (no, sto scherzando…)

Raggiungere e sedurre i tuoi buyer personas

Prima di iniziare a tessere la trama della tua storia, devi capire chi è il tuo target, a chi si rivolge lo storytelling. Puoi tamburellare per ore sulla tastiera, ma se la tua storia non ha protagonisti, fa acqua da tutte le parti.

Bisogna prima identificare i tuoi buyer personas:

  1. devi sapere chi sono (logico)
  2. devi sapere in che modo rivolgerti a loro (trovare gli argomenti che li seducono, insomma)

Abbiamo già parlato dei buyer personas. Stanno alla base di ogni buona strategia di inbound marketing. La tua storia deve fornire contenuti utili e pertinenti alle persone a cui ti rivolgi. È su di loro che i riflettori devono puntare, non sulla tua azienda. Devi usare il linguaggio del tuo pubblico, dimostrare di capire le sue difficoltà, le sue sfide e i suoi obiettivi.

I tuoi potenziali clienti adorano che si parli di loro. Il tuo storytelling sarà efficace solo se riesce ad arrivare al cuore. Sono le emozioni che rendono indimenticabile tua storia e che fanno rimanere i lettori incollati al tuo sito web.

Esempio: se produci apparecchi acustici, puoi benissimo focalizzare la comunicazione sull’eccellenza dei tuoi prodotti. Tuttavia, il messaggio può diventare noioso e scomparire negli abissi oceanici del Web. Ma se fornisci consigli su come aiutare una persona cara con problemi di udito a superare il senso di vergogna, isolamento o sconforto, allora cambia tutto.

In ogni caso, tieni a mente due cose: la tua storia deve piacere ai tuoi lettori ma anche ai motori di ricerca.

Penna talentuosa + SEO => super storytelling!

Chi è il mio buyer persona?

Scopri come creare il tuo persona e scarica le schede che ti guidano nella creazione dei buyer personas.

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Identifica il messaggio che vuoi trasmettere con lo storytelling

Ora che sai a chi ti rivolgi, devi definire la trama della storia, ovvero quello che vuoi dire.

Vuoi mettere in guardia i tuoi personas contro i pericoli degli interferenti endocrini, come poliammide, elastan e altre “amenità” da mettere al bando?

Sei un o una guru della pianificazione aziendale e vuoi parlare degli effetti virtuosi di una buona gestione del proprio tempo?

Lavori in un’associazione impegnata nello sviluppo sostenibile e desideri diffondere contenuti sui vantaggi dell’economia circolare?

Tieni presente che il cursore deve essere posizionato sul persona. Il tuo messaggio non deve solo incoraggiarlo all’acquisto o all’adesione, ma anche insegnargli qualcosa, metterlo in guardia, lasciargli intravedere che qualsiasi problema (compreso il suo) ha una soluzione.

Scrivi una storia che parla dei problemi delle tue persone target. In modo indiretto e molto meno scrosciante, parlerai incidentalmente del tuo prodotto dal punto di vista della soluzione che può offrire.

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Scegli il tuo stile di storytelling

È una scelta che si articola su due assi di riflessione:

  1. il tuo target
  2. la storia che vuoi raccontare

Lo stile narrativo viene determinato in gran parte dal destinatario. Non parlerai a dei Millennials allo stesso modo con cui parleresti a dei boomers. Inoltre, tutto dipende dalla natura del tuo messaggio. Vuoi sollecitare una riflessione? Insegnare qualcosa? Divertire? Invitare senza esitazione all’acquisto?

Ti faccio un esempio concreto.

Asphalte (che presto avrà un sito web in versione italiana 😉 ) è un’azienda che produce abiti fatti per durare. Il marchio si rivolge a persone che hanno una certa sensibilità ecologica e che evitano come la peste di passare tutti i loro sabati pomeriggio a ciondolare nei negozi. Gente che è alquanto soddisfatta di possedere un guardaroba contenuto.

Lo stile utilizzato dall’azienda di Bordeaux riflette l’essenza del proprio target: senza fronzoli, ma dinamico. Non lesina sui termini tecnici, perché il marchio vuole attirare persone avvedute che scelgono con cognizione di causa.

Ciò che conta è evitare di parlare di valori in cui non credi. L’effetto “vorrei ma non posso” delle marche che fanno, per esempio, greenwashing a oltranza è evidente come una macchia di vino rosso su un abito da sposa.

Secondo Seth Godin (autore, fra l’altro, del libro Il marketing racconta storie), un buon storytelling deve rispettare tre parametri essenziali:

  • L’autenticità
  • La credibilità
  • La coerenza

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Stabilire l’obiettivo della tua storia (o CTA)

Un’azienda o un’associazione racconta una storia con uno scopo ben preciso. Ti aspetti dunque che il tuo pubblico, dopo aver letto il tuo articolo, ascoltato il tuo podcast o visto il tuo video, faccia qualcosa.

Per esempio, che:

  • Si iscriva a una newsletter
  • Sottoscriva un abbonamento
  • Diventi membro di una associazione
  • Faccia una donazione a un ente
  • Si iscriva al tuo account, Facebook o altro
  • Acquisti il tuo prodotto

In materia di CTA è meglio non cincischiare: enuncia chiaramente l’azione che l’utente dovrebbe compiere.

Lo storytelling è una forma di comunicazione e, come tale, può essere messo al servizio del marketing. Tuttavia, “marketing” non è sinonimo di cupidigia, mercati finanziari e compagnia bella.

Il marketing etico esiste e consiste nell’adesione dei clienti a valori in cui l’azienda stessa crede.

Il call to action (letteralmente “l’invito all’azione”) deve essere messo in evidenza da una frase, un riquadro, un inserto, un jingle, insomma deve essere visibile, udibile e riconoscibile.

Ricorda che hai la soluzione che i tuoi potenziali clienti stanno cercando. Non nasconderla dietro frasi sibilline.

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Determina i formati e i canali di comunicazione

A seconda del tipo di storia che vuoi raccontare, il tuo persona e il messaggio da trasmettere, sceglierai il formato più appropriato per il tuo storytelling.

Può essere:

  • Scritto — articolo di blog, newsletter, ebook
  • Visivo — video, motion design, presentazioni ppt
  • Audio — podcast, programma radiofonico, intervista

I modi di fare storytelling sono molti. Una storia si ascolta, si legge, si guarda… D’altronde, tutti questi formati non sono compartimenti stagni. Un articolo di blog può essere adattato per diventare lo script di un video o di un podcast. Oppure, può essere riutilizzato per creare dei posts da pubblicare sui social media. Il contenuto di un video può essere sviluppato e approfondito nelle pagine di un ebook.

Dai vento alle ali della tua storia. Deve essere in grado di raggiungere il maggior numero di persone nel mondo. E, a questo proposito, la traduzione creativa consente al tuo messaggio di attraversare i confini, di rendere il tuo storytelling internazionale. Perché parlo di traduzione creativa? Perché solo una o un linguista che ha scelto la transcreazione come specializzazione può fare da ponte tra due culture e tradurre le emozioni. Inoltre, una solida conoscenza della traduzione SEO è un must-have.

Ovviamente, la scelta del supporto è in gran parte determinata dal formato della tua storia, ma anche, e soprattutto, dalla tipologia del tuo target.

Dove sono i tuoi personas? Se bazzicano su Instagram, fatti vedere spesso da quelle parti. Se sono un po’ più maturi li trovi su Facebook e se vanno di fretta su Twitter. I lettori accaniti apprezzeranno gli articoli sul tuo blog e se vogliono sapere tutto, con un ebook li farai felici.  

Insomma, fai in modo di essere là dove si trovano i tuoi prossimi clienti!

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Hai bisogno di una redattrice web che ti aiuti a scrivere storie che piacciano ai tuoi prossimi clienti?

Hai bisogno di una traduttrice creativa – oltretutto, specializzata SEO – che traduca la tua storia?

Questo è il call to action di cui ti ho parlato 😉

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