La transcreazione è una porta spalancata verso un nuovo mercato: far tradurre i tuoi contenuti è un investimento che rientra in una strategia marketing che funziona.
Nel primo articolo di questa serie dedicata alla transcreazione ho presentato questo particolare ramo della traduzione. Mi sembrava un atto dovuto visto che la sua definizione è oscura a una buona parte della popolazione mondiale.
Hai deciso di far tradurre il tuo sito Web o i post del tuo blog? Sai dunque che dovrai avvalervi dei servizi un traduttore o una traduttrice il cui dominio di specializzazione sia la transcreazione e/o la localizzazione. E fin qui ci siamo.
Inserire la transcreazione nella tua strategia marketing
Immaginiamo adesso una situazione di questo tipo. Hai notato che parte del traffico del tuo sito Web è generato da visitatori che non vivono in Italia. Potresti quindi iniziare a chiederti:
La localizzazione del mio sito web può aumentare il mio tasso di conversione?
Devo acquistare un nome di dominio specifico (come il miositeweb.fr/be/ca, ecc.)?
Devo tradurre solo il contenuto del mio sito o anche quello dei miei social network?
E in quale ordine? Faccio tradurre prima il sito o prima i social?
Prima di perderti in tutte queste domande, è necessario focalizzarti sulla tua strategia di marketing.
In effetti, la transcreazione si inserisce nel quadro complessivo della strategia di comunicazione. La transcreazione non copre solamente la localizzazione di un sito Web o la traduzione delle schede prodotto. Deve anche accompagnare l’ottimizzazione per i motori di ricerca, solidificare la tua presenza sul Web, curare il contenuto delle newsletters, del blog e così via.
No, Google Translate non può fare tutto questo 😉
Le 3 fasi di un brainstorming efficace
Prima di procedere alla transcreazione dei tuoi contenuti, è necessario fare un po’ d’ordine negli obiettivi.
Immaginiamo che desideri rivolgervi al mercato francese. È molto importante di allineare i tuoi obiettivi di marketing con quelli di crescita e la tua filosofia aziendale. È una riflessione che hai probabilmente già intrapreso quando hai lanciato la tua start-up o il tuo negozio online.
Tuttavia, quando ti avventuri in un territorio per a te sconosciuto, tale riflessione diventa primordiale.
1. Identificare i tuoi obiettivi
Non c’è strategia senza obiettivo. Hai deciso di sedurre il mercato francese, va bene, ma che cosa desideri fare in Francia, esattamente? (No, sorseggiare una coppa di champagne sulla place des Lices a Saint Tropez NON fa parte di una strategia di marketing! O forse sì 😉)
Vuoi soprattutto:
Aumentare la visibilità online del tuo brand?
Promuovere la sua immagine?
Affermare la legittimità dei tuoi prodotti?
Conquistare una nicchia precisa?
Come già detto, i tuoi obiettivi di comunicazione devono necessariamente essere connessi ai tuoi obiettivi globali.
Per esempio : hai un fashion e-store? Il tuo obiettivo potrebbe quindi essere quello di aumentare la visibilità della tua pagina Web. Infatti sappiamo che:
Altro esempio: gestisci una start-up? Sedurre un nuovo mercato può permetterti di affermare la tua legittimità e quindi di promuovere il tuo brand.
2. Circoscrivere l’obiettivo : il metodo SMART
Se non puoi misurare una cosa, non puoi migliorarla.
Peter Drucker
Una volta che hai identificato il tuo obiettivo, bisognerà circoscriverlo e passarlo al setaccio degli indicatori SMART.
Vuoi conquistare la Luna? Questo metodo vi aiuterà a capire se è possible raggiungerla o no.
Il tuo obiettivo deve essere:
S : specifico. es.: 25 % visite in più, 10 % di leads in più, 15 % di conversioni in più, ecc.
M : misurabile. Utilizzi dei KPI per il monitoraggio delle performance?
A : arrivabile (o raggiungibile). Se non miri la Luna, ma solamente la Francia, ci sono buone probabilità che l’obiettivo sia raggiungibile…
R : realista. es.: il tuo obiettivo è arrivare sulla Luna? Domanda : disponi di un budget per armare una navicella, assumere astronauti, ecc.? Se vuoi arrivare in Francia, puoi avvalerti di esperti·e del suo contesto/mercato?
T : definito nel tempo. Imporsi delle scadenze è importante, anche per poter stabilire un ordine di importanza delle priorità.
Esempio di obiettivo SMART: aumentare del 25% il numero di iscritti di lingua francese alla mia newsletter in due mesi delegando il progetto a una traduttrice specializzata in marketing e esperta del mio settore di attività consacrando al progetto il 15% 10 % del mio budget di comunicazione.
Queste sessioni di brainstorming devono essere sostenute da elementi concreti, che vedremo nella prossima fase.
3. Misurarsi a un nuovo mercato : l’analisi SWOT
L’economista Albert Humphrey condusse negli anni ’60 una ricerca il cui oggetto erano le aziende elencate nella rivista Fortune 500. I risultati di tali analisi vennero utilizzati da Humphrey per l’elaborazione di uno strumento di pianificazione strategica chiamato analisi SWOT. È un metodo che richiede un’obiettività pura e dura. Inoltre, ti obbliga a guardare in faccia la realtà su due fronti: interno – ovvero la tua azienda! Quali sono i punti forti? Quali sono i punti deboli? – e esterno – quali sono le opportunità offerte da tale mercato? Quali sono le minacce che potrebbero ostacolare la crescita?
Vediamo un esempio di analisi SWOT:
Questo è solo un esempio, ovviamente. Un’analisi coerente deve prendere in considerazione un insieme di elementi. Fra essi troviamo gli obiettivi, il settore d’attività, le ambizioni, le risorse a tua disposizione, ecc.
Tuttavia, c’è una costante nell’equazione ed è il tuo approccio. Per ottenere risultati concludenti, devi svolgere tali analisi con un atteggiamento che posso riassumere in tre punti:
1. Essere realista
2. Essere coerente
3. Passare all’azione
Inoltre, hai bisogno di un ponte. Non è possibile produrre un’analisi SWOT coerente senza conoscere il contesto target. E, per applicare i parametri SMART ai tuoi obiettivi, ci vuole un’analisi del mercato di riferimento. È qui che una transcreatrice esperta e che conosce bene il Paese in cui vive può aiutarti.
Sedurre il mercato francese.
In ogni caso, posso dire sin d’ora che il contesto oltralpe è favorevole. I tuoi prodotti sono di qualità ed ecosostenibili? Sei in grado di comunicare correttamente la tua etica e i valori della tua azienda in un’altra lingua? Allora posso assicurarti che la tua futura clientela francese farà le fusa come una nidiata di gattini.
Secondo un’indagine di Fevad, 8 persone su 10 qui nell’Esagono comprano online. Si tratta di una folla composta da 40 milioni di persone. Il 30% fa acquisti addirittura due o tre volte al mese. Fra i prodotti presi d’assalto troviamo l’abbigliamento, i biglietti aerei e le prenotazioni alberghiere, così come elementi di arredo e di decorazione d’interni.
40 milioni di Francesi effettuano acquisti su Internet in maniera abituale
Fonte Fevad.com
Che dicono le statistiche?
D’altronde, secondo Dynamique Entrepreuneriale, il 65% delle persone che hanno cominciato a acquistare online durante il lockdown, non sono intenzionate a cambiare abitudini. Il 35% dichiara che non aveva mai effettuato acquisti su internet prima delle misure di contenimento.
Secondo il sondaggio di Criteo Shopper Story 2020, fra i parametri che invogliano les enfants de la Patrie a riempire il loro carrello virtuale ci sono il prezzo e la consegna a casa, ma anche la qualità della comunicazione. Una pubblicità un po’ arrangiata, troppi errori nel testo, immagini di scarsa qualità, condizionano pesantemente il passaggio alla cassa.
Infine, last but not least, secondo CBNews, il popolo francese che acquista sul Web preferisce evitare Amazon o Google per andare direttamente sul sito del brand.